Prosegue a ritmo serrato il via vai di unità cinofile nelle scuole. La proposta del simpatico ministro della salute Livia Turco ormai è una solida realtà in tutta Italia. I cani vengono non solo per la troca degli alunni ma anche per gli alunni stessi. Se ormai non si contanto più le incursioni dei NAS con cani fin dentro le classi ad ogni latitudine della penisola (con scene umilianti di studenti costretti a consegnare due cannette agli agenti schierati davanti ai propri professori) pare si stia anche concretizzando una pratica ancora più tremenda.
Ora i cani sono anche "dall’altra parte" della cattedra e fanno lezioni sulle sostanze stupefacenti. Insomma quell’infrmazione sulla droga che sarebbe tanto necessario fosse trasparente e senza allarmismi viene fatte dalle divise blu. Dopo il caso della scuola media di Varese, dove il 22 aprile si è solta un’interessantissima lezione con niente popò di meno che una simulazione di perquisizione e di arresto ecco che il deleterio esempio viene ripreso a Civitanova Marche dove oggi s’è svolta la prima lezione che anche qui, dopo aver spiegato ai "ragazzi" gli "effetti devastanti della droga", ha dato loro una dimostrazione pratica anti-droga con l’ausilio delle unità cinofile.
Chi ci arriverà in soccorso? Chissà, visto che la proposta della serie d’incontri con la guardia di finanza nella Marche (che proseguiranno all’Istituto professionale ‘Pannaggi’ e all’Istituto tecnico per
geometri di Macerata, il 20 maggio al liceo classico ‘Leopardi’ di
Recanati, il 28 all’Itc ‘Gentili’ di Macerata e il 4 giugno ancora a
Macerata presso l’Itas ‘Matteo Ricci’) è bipartisan e ha preso spunto da due mozioni, presentate da due consiglieri provinciali di opposti schieramenti, Andrea Blarasin (An) e Roberta Belvederesi (Pd).
Non si può che continuare a ribadire i soliti punti contro una proposta così stupida, dannosa e autoritaria
1. I marescialli della Guardia di Finanza, i dirigenti
scolastici e gli amministratori locali hanno forse qualche lacuna con
l’inglese. Cio’ inibisce l’accesso agli studi sulle tossicodipendenze
pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali (ammesso e non
concesso che siano comunque di loro interesse).
2 . Creare allarmismo sparando palesamente dati falsi (del tipo ‘anche una canna può uccidere’) non fa che screditare agli occhi degli studenti l’informazione sulle sostanze.
3. E’ innegabile che mandare uomini armati e cani antidroga
nelle scuole abbia un suo fascino elettorale, in particolar modo per
quei genitori comprensibilmente terrorizzati dalla retorica mediatica
dell’emergenza continua (emergenza che, per la quasi totalita’ della
comunita’ scientifica internazionale, e’ spesso causata da leggi e
programmi ispirati alla sola repressione piuttosto che alla prevenzione
e alla riduzione sanitaria del danno).
A quando la madre superiora delle orsoline per fare il corso di educazione sessuale? Aspettiamo fiduciosi, sicuri che la politica ancora una volta non deluderà i ggiovani!