In un momento in cui sembra che le radici dell’italianità siano sempre più assediate dai viscidi tentacoli di una società multietnica, il cibo torna ad essere un baluardo del partriottismo più becero.
Abbiamo appreso in questi giorni dai compagni di Verona che in città può bastare mangiare un kebab per essere considerato amico dgli immigrati ergo amico del nemico ergo nemico ergo bersaglio di difensori della patria in pericolo.
Ed ecco oggi un altro esempio di xenofobia culinaria da parte della romana neoassessore alla scuola nella giunta del sindaco Alemanno, Laura Marsilio. La signora fissa subito le sue priorità tra cui spicca il voler abolire nelle mense degli asili romani i Menù multietnici che hanno dato "scarsi risultati" (cioè? Non è migliorato il rendimento scolastico? Ai bambini sono cresciuti lunghi peli dal naso?). Tutto questo per sostituire i pasti improduttivi con i piatti tipci del Lazio. I quali però, a dirla tutta, sono già presenti nelle mense scolatiche romane grazie ad uno specifico accordo con la regione.
Qualche dubbio viene… Soprattutto vedendo le altre dichiarazioni dell’assessore che nello stesso giorno ha detto che andrà ripreso controllo del numero degli immgrati in ogni classe che devo svolgersi secondo "il giusto rapporto" (??) come non avviene ad esempio ad una scuola elementare di Tor Pignattare dove"circa il 76% degli alunni sono stranieri" – (ohcazzo!) – "di religione musulmana"- (PURE?!). A tal proposito si potrebbe PROPORRE d’introdurre una scala di estraneità secondo la civilizzazione del paese di provenienza degli alunni, delle dimensioni del cranio della propria etnia o del colore della pelle (chessò la somma dei vari colori dei visi presenti in aula non deve superare il mulatto/mulatto chiaro)
Piano con gli entusiasmi difensori della cristianità italiana perchè non è finita qui. La nostra paladina tricolore ne ha anche per i "Poli Intermundia" (sorta di centri multiculturali dove i genitori migranti possono apprendere l’italino, fare laboratori culturali o informatici e avere a disposizione sportelli informativi) che sono di rivedere perchè forse i soldi possono essere utilizzati in maniera migliore.