Sull’agguato fascista a Verona che ha portato alla morte di
Nicola s’è scritto tanto. E s’è scritto male. Vorrei mettere in
evidenza solo qualche punto quindi perchè di cronaca ce n’è già molta.
I Criminali di Verona non sono degli sprovveduti a
cui è sfuggita una bravata di mano. Nelle perquisisizioni domiciliari
sono stati trovati pacchi di volantini e bandiere. Già indizio evidente
della loro vera e propria militanza nell’estrema destra. Il primo
arrestato Gabriele Dalle Donne era ufficilamente indagato da oltre un
anno per aggressioni a migranti e "diversi". E nella sua carriera
scolastica s’è fatto notare per alcuni episodi di palese xenofobia,
antisemitismo e negazionismo come essersi rifiutato "di andare in mezzo
agli ebrei" per la visita in sinagoga o aver rivendicato durante
un’assemblea davanti ai familiari delle vittime della strage di Bologna
l’innoceza di Luigi Ciavardini (pluriomicida condannato in via
definitiva a 30 anni) per poi unirsi probabilmente al presidio sotto la
sua scuola convocato dai minifasci di Blocco Studentesco. Ulteriore
prova è il fatto che uno degli imputati è stato subito difeso
dall’avvocato Bussinello, candidato sindaco per Forza Nuova. Sapere
questo è importante per smentire la tesi della "rissa tra balordi" o
(ancora peggio) del "so’ ragazzi" visto che in questi giorni sui
giornali invece di additare il clima securitario e la connivenza della
destra istituzionale con i neofascisti s’è collegato l’omicidio ad un a
gioventù "senza valori" e addirittura "all’uso di droga" mettendo tutto
nel solito calderone del depistaggio mediatico.
I Media e il segretario del PD Walter Veltroni
si sono interessati del fatto per fini politici (comodo riscoprirsi
antifascista solo quando lo si usa per attaccare gli altri partiti),
perchè l’aggredito era italiano, perchè c’è stato il morto. Centinaia
di aggressioni fasciste in Italia, decine di aggressioni nella sola
Verona (come risulta da qui). Non si è trattata di una tragica fatalità.
Nicola poteva essere chiunque di noi.
Non era un attivista, un redskin. Era semplicemente un fricchettone,
uno che si vestiva largo. E per questo è stato ucciso. E’ evidente che
qui non è in gioco una lotta tra due bande di scalmanati (i fascisti vs
gli antifascisti?) ma la sopravvivenza della socialità e del modo di
essere di chiunque non si pieghi alle regole del consumismo,
dell’ignoranza, del menfreghismo. Di tutte le persone libere e
democratiche di questo paese.
Le cose in Italia si stanno muovendo.
In varie scuole sono apparse scritte e striscioni di solidarietà alla
famiglia di Nicola. Gli studenti e le studentesse antifasciste di Roma
martedì hanno tenuto un presidio di controinformazione su ponte
garibaldi volantinando, megafonando e appendendo uno striscione con la
scritta "non è stata una rissa ma un’aggressione fascista".
I prossimi appuntamenti per tutti gli/le antifasciste e i democratici sono
Venerdì 9 maggio a Piazza Trilussa ore 19:00 presidio BASTA OMICIDI FASCISTI, VIVA LA NUOVA RESISTENZA! convocato dagli antifascisti di Roma
Sabato 17 maggio corteo nazionale a Verona NICOLA E’ OGNUNO DI NOI. Da Roma partiranno pullman/treni a prezzi ridotti. Maggiori informazioni in seguito…
Domenica 11 maggio, ore 16.00: presidio in piazza Isolo a Verona